Testimonianze di età romana
La città moderna, con le strade che si incrociano ad angolo retto, riflette la pianta dell’accampamento da cui è nata la romana Novum Comum: il decumano corrisponde all’attuale via Indipendenza e il cardo a via Cesare Cantù.
Partendo da Porta Torre, in largo Miglio, sulla destra, all’interno di una costruzione ottocentesca, si trova la Porta di Como romana, il principale accesso per chi giungeva da Milano ed era diretto verso Nord, attraverso il lago o lungo la via Regina. I resti archeologici della Porta, scoperti nel 1914, sono stati recentemente oggetto di un nuovo percorso museale.
Proseguendo in via Cesare Cantù si possono osservare otto colonne di marmo utilizzate per la facciata neoclassica del Liceo Classico Alessandro Volta, provenienti dal Battistero paleocristiano di San Giovanni in Atrio, dove già erano state riutilizzate da un ignoto monumento di età romana.
Svoltando a destra in via Giovio si arriva in piazza Medaglie d’Oro, dove si trova il Civico Museo Archeologico Paolo Giovio, che raccoglie le testimonianze materiali del territorio a partire dal Paleolitico fino alla tarda età romana. Il periodo romano è illustrato attraverso i reperti rinvenuti in città e nei dintorni e con plastici e ricostruzioni grafiche. Alcuni marmi architettonici documentano la raffinatezza che doveva caratterizzare la città nei primi secoli dopo Cristo.
Percorrendo via Vittorio Emanuele II, si svolta a destra in via Perti per la visita delle Terme romane di viale Lecco, i cui resti, conservati all’interno di un autosilo di recente costruzione, sono accessibili al pubblico. Furono costruite nella seconda metà del I secolo d.C. e testimoniano l’importanza della città in quel momento storico; ampliate e ingrandite nel II sec. d.C. caddero in disuso in età tardo antica e l’area, esterna alle mura, fu poi occupata da una necropoli.
La visita può terminare percorrendo via Indipendenza, il decumano, in piazza San Fedele, probabile antica area del Foro romano.