Eventi
Como nell’Età del Ferro
da 26 nov 2015 a 10 dic 2015
Cos'è
L'Università Popolare di Como organizza, tra i suoi corsi annuali, un ciclo di tre incontri al Museo Archeologico di Como, grazie alla disponibilità e alla collaborazione del conservatore della sezione Pre-Protostorica.
Como nell’Età del Ferro
Dai reperti del Museo Archeologico ricostruiamo la società del primo millennio avanti Cristo
Nell’Età del Ferro, tra il X e il IV sec. a.C., l’area di Como fu sede di un importante centro abitato da genti celtiche appartenenti alla cultura di Golasecca: il Civico Museo Archeologico conserva la maggior parte delle testimonianze materiali di quest’epoca, rinvenute soprattutto nelle aree funerarie individuate ai margini della città attuale.
Dall’analisi di alcuni ritrovamenti archeologici può prendere avvio l’indagine su alcuni temi fondamentali per comprendere la storia più antica del territorio comasco.
Il ciclo di incontri intende quindi soffermarsi su alcuni oggetti di particolare rilievo, indagare il loro significato più profondo e partendo da essi dipanare la storia che rappresentano.
A cura di Marina Uboldi *
Giovedì 26 novembre
Il territorio comasco nell’antichità. Storia delle prime ricerche e innovative scoperte archeologiche
I primi ritrovamenti archeologici nei dintorni di Como si verificarono verso la metà dell’800.. A quell’epoca l’archeologia come disciplina scientifica non era ancora nata né i ricercatori locali erano al corrente dei primi tentativi di periodizzazione del passato preistorico che in quegli anni erano portati avanti da studiosi europei. Attraverso l’analisi di alcuni oggetti, come il “corredo da toilette della Ca’ Morta” o la “situla Baserga” approfondiremo l’opera degli studiosi che si occuparono per primi della preistoria comasca e la scoperta di una cultura preromana tra le più importanti dell’Età del Ferro: la cultura di Golasecca.
Giovedì 3 dicembre
Como tra Etruschi e Celti, il destino di un paese di confine
Fu con l’intensificarsi delle relazioni commerciali tra Etruria e territori a nord delle Alpi, che la civiltà di Golasecca, grazie al controllo delle vie di accesso a importanti passi alpini, iniziò a svolgere un ruolo di collegamento tra penisola italiana, e quindi Mediterraneo, ed Europa centro-occidentale. Questi rapporti, testimoniati da oggetti di provenienza diversa (ceramica greca, bronzi etruschi, armi celtiche, il “carro cerimoniale della Ca’ Morta”) diventarono sempre più stretti nel corso dei secoli e la crescente importanza degli scambi costituì la base stessa per una più marcata differenziazione sociale, l’emergere di un ceto aristocratico dominante e la nascita dei primi centri urbani.
Giovedì 10 dicembre
Il ruolo della donna nell’Età del Ferro
Dall’esame degli oggetti deposti nei corredi funerari non solo si può desumere il sesso del defunto ma si possono ricavare importanti informazioni sulle società antiche. Strumenti per filare e tessere suggeriscono infatti le attività delle donne, altri oggetti di uso rituale indicano forse un ruolo sacerdotale per alcune di esse, gioielli e recipienti di tipo estraneo alla cultura locale testimoniano la pratica dell’esogamia, cioè di matrimoni misti volti a garantire relazioni politiche o commerciali tra comunità anche molto distanti.
Le nuove scoperte sul “carro della Ca’ Morta”, proveniente da una tomba femminile, offrono anch’esse argomenti per sottolineare il ruolo crescente delle donne nella società aristocratica del V sec. a.C.
Marina Uboldi *
Laureata e specializzata in Archeologia presso l’Università Cattolica di Milano, dove ha conseguito anche un Dottorato di Ricerca sul tema del vetro di età romana, ha al suo attivo numerosi studi su materiali archeologici e relazioni di scavo .
Da molti anni è in servizio come Conservatore alle Raccolte Archeologiche presso il Civico Museo "P.Giovio" di Como. Ha curato l’edizione della «Carta Archeologica della città di Como» e diverse indagini archeologiche sul territorio.
Orari
da 26 nov 2015 a 10 dic 2015Ore 15.30
dove: Museo Archeologico Paolo Giovio, piazza Medaglie d'Oro 1
ingresso libero