Eventi

Domenico Marranchino

da  30 giu 2016   a  18 lug 2016

Mostra 'Le cicatrici della città'
Mostra

Cos'è

marranchino locandina

Domenico Marranchino (Roccanova, Potenza – 1955), dopo aver ritratto l’evolversi delle icone di una città in trasformazione, attraverso numerose opere dedicate all’area di Porta Nuova a Milano – nuovo centro pulsante e volano verso il futuro della metropoli lombarda – inizia un percorso di sottrazione di materia e colore dalle proprie opere, impoverendole solo apparentemente da quegli armonici conglomerati di colore urbano – molto spesso notturno – che hanno caratterizzato un periodo molto importante della sua produzione, per dedicare una sempre crescente attenzione al segno. 

Marranchino sperimenta una prima fase di monocromia, soffermandosi sulle sfumature eleganti ed essenziali del grigio, in cui il senso del movimento permane a testimonianza del suo richiamo verso il dinamismo umano/disumano della vita in città oggi. Dopo alcune esposizioni in location prestigiose come la Fondazione Maimeri a Milano - in cui si è potuto osservare la transazione tra queste due fasi creative sopra citate - l’artista sente l’esigenza di portare un pezzo di città e dei suoi segni all’interno di uno spazio espositivo, come parte costitutiva delle proprie opere.
I lavori su lamiera e teloni hanno permesso di ottenere un risultato d’impatto e significato ancora più forte ed incisivo. Recuperati dall’artista questi materiali di lavoro dal mercato di Brera, nascono nuove opere intrise di segni, dinamicità e – nuovamente - colore: tre elementi fortemente presenti nella sua produzione artistica, ora in grado tanto di recuperarne la storia, quanto di rilanciarla verso una nuova espressione di sé e delle dimensioni urbane del nostro vivere contemporaneo.
Nelle cicatrici presenti sulle lamiere ritroviamo i segni delle nostre vite, di quella dell’artista e della città stessa. Miseramente o gloriosamente impattata dal cambiamento. Dolore e gioia, convalescenze e rinascita, nuovi collegamenti, vecchi giacimenti privi di nuova vita. Tutto ciò ci pare molto vicino anche alla contemporaneità della città comasca, da sempre crocevia verso la vicina Svizzera, luogo di villeggiatura, rinomata e magnifica ma con i suoi luoghi di decadenza, nuovo snodo verso destinazioni ora più vicine.

“Ciò che preme di più a Marranchino è fissare l’attimo in quanto sensazione e mistero, come se l’artista, con le sue pennellate veloci, intendesse lasciare nella memoria i segni indelebili di un vissuto, di una gioia o di una sofferenza. Quasi un diario cittadino dove l’immagine resta a testimoniare sacre memorie di spazio” (Mimmo di Marzio). Sovente, nelle opere di Marranchino, si intravede una luce in fondo alla via, verso l’orizzonte visibile dall’auto in corsa in cui siamo seduti: come se il Bello dovesse ancora venire, laggiù, oltre quei palazzi.

Orari

da  30 giu 2016   a  18 lug 2016

lunedì- domenica 10- 18
inaugurazione giovedì 30 giugno ore 18.30

dove:  Broletto,  Piazza Duomo

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