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L'altra Isiuret

Data:  05 giu 2015 dalle 21:00 alle 12:00

Il risultato di una ricerca
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Cos'è

isiuretL’ALTRA ISIURET. IL RISULTATO DI UNA RICERCA
Venerdì 5 giugno, ore 21.00

Conferenza di Isabella Nobile e Davide Porta, nell'ambito della Settimana Egizia.

Grazie agli studi dell’egittologo e orientalista comasco Francesco Ballerini, circa un secolo fa la mummia donata al Museo di Como da Alfonso Garovaglio ebbe un nome: Isiuret. A lui infatti si deve la lettura dei geroglifici dipinti sul sarcofago, che ci raccontano alcuni aspetti della sua vita, le cariche che ricoprì, i nomi dei suoi avi.

Nel 1990 vengono avviate indagini approfondite sulla mummia di Isiuret: queste indagini adesso prendono forma e si concretizzano nella ricostruzione a figura intera della sacerdotessa di Iside.

Nel corso della conferenza Isabella Nobile, conservatrice del museo cittadino, e Davide Porta, responsabile tecnico del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, presenteranno i risultati delle indagini storiche e delle ricerche scientifiche.

È su Isiuret che viene effettuata la prima TAC di una mummia in Italia, nel 1990.

Le tecniche di indagine radiografica infatti hanno dato un enorme contributo all’antropologia, in particolare nello studio delle mummie: fratture, calli ossei e caratteristiche antropologiche possono essere indagate anche se racchiuse in un corpo disidratato. E’ però l’ invenzione della TAC e la sua applicazione in campo antropologico che permette un ulteriore passo avanti, consentendo di osservare anche i tessuti molli e di individuare particolari che prima sarebbero sfuggiti: tumori, ascessi, fratture e importanti informazioni sulla tecnica di mummificazione.

Questo studio non invasivo ha permesso quindi di effettuare un identikit della sacerdotessa che altrimenti non sarebbe stato possibile.
Ed è proprio basandoci su questi dati che è stato possibile ricostruire a figura intera il personaggio di Isiuret.
Stabilita la posizione che avrebbe dovuto assumere, il personaggio è stato realizzato scegliendo come modello una ragazza con le stesse caratteristiche fisiche della sacerdotessa, una ragazza di trent’anni alta circa 1,60 m e in buona salute.
Le parti del corpo coperte dal vestito sono state realizzate in schiuma uretanica mentre per le parti a vista è stata utilizzata una resina, colorata in un secondo momento.
Il volto, modellato in creta, è anch’esso in resina.

Ma ciò che rende Isiuret una delle ricostruzioni più innovative e complete in Italia è il fatto che tutti gli oggetti indossati tradizionalmente da una sacerdotessa di Iside, siano stati ricreati con l’aiuto di costumisti, archeologi ed egittologi: l’abito in lino con la foggia tipica del suo rango, il collare usekh, il cono di profumo sul capo e i sandali, fino ad arrivare alla ricostruzione del sistro, strumento musicale che ne attesta lo status sociale.

Questo è il genere di lavoro che riporta in vita un personaggio del passato, avvicinandolo al pubblico; questo è il senso finale della ricostruzione in campo archeologico.

 

Orari

Data:  05 giu 2015 dalle 21:00 alle 12:00

Ore 21.00



dove: Museo Archeologico Paolo Giovio

 

 

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