Eventi
Sperart
da 14 dic 2016 a 30 gen 2017
Cos'è
Mercoledì 14 dicembre, alle ore 11, inaugura la mostra Sperart che ospita più di 200 opere realizzate dai detenuti del Carcere del Bassone di Como affiancati dall’artista comasca Angiola Tremonti, che da quattro anni tiene vivo un corso “Sperart” (Arte della speranza).
L’esposizione, visitabile fino al 14 gennaio, è allestita da Luisangelo Cozza, artista dello spazio, e propone anche l’installazione “L’abito non fa il monaco, immaginiamoci una camicia” e tre pannelli intitolati, rispettivamente, Amore, Perdono e Misericordia. I testi a corredo sono a cura della critica d’arte Elisabetta Mossinelli.
“Viviamo in un’epoca in cui si conta solo se si è visibili – sottolinea l’artista Angiola Tremonti presentando l’iniziativa -. Se si è soggetti forti o contrassegnati dall’appartenenza: al colore della pelle, a una religione, a un partito, a un giornale... Il rispetto si gioca solo qui, in questa apertura di poteri, logiche di scambio, circuiti economico-finanziari, cerchie simil culturali, in cui ognuno deve essere visibile, controllabile; in cui il pudore, riserva sacra dell’anima, viene scambiato con la timidezza, una virtu’ per deboli o donnicciole. Ebbene, l’arte spazza via tutto questo, rompe l’ipocrisia domiciliata presso i potentati, sa dialogare con pazienza con ogni uomo aperto al bello, alla verità della misericordia, come invoca Papa Francesco, alla fragilità che abita l’umano. E, allora, eccomi qua, con un frammento di bellezza, una creazione forse sgualcita, ma carica di vita, nel segno della donazione infinita”.
L’iniziativa è il risultato di una collaborazione tra l’Azienda socio sanitaria territoriale Lariana, che si occupa della sanità carceraria, e della Casa Circondariale di Como.
“Angiola Tremonti - come evidenzia la direttrice dell'Istituto, Carla Santandrea, collabora da tempo con il Carcere di Como come volontaria in un percorso artistico denominato "“Sperart”" il cui obiettivo è non solo insegnare l'arte, ma anche donare serenità. Le creazioni spaziano dall'uso della tempera all'uso di materiali di riciclo e vengono realizzate da un gruppo di detenuti multietnici che esprimono così all'unanimità, attraverso vari segni di identità, la possibilità che l'arte diventi comunicazione. L'esposizione all'interno della struttura ospedaliera Sant'Anna, oltre a sancire una collaborazione tra Enti, acquista un valore aggiunto perché mette in comunicazione luoghi simili all'interno dei quali le persone esprimono la loro fragilità, la forza e il bisogno di sostegno da parte degli operatori”.
dove: Hall dell'Ospedale Sant'Anna, via Ravona 20 - SAN FERMO DELLA BATTAGLIA
Ingresso libero