Eventi
A due voci
da 10 nov 2017 a 15 nov 2017
Cos'è
Il bicentenario del compositore Francesco Pasquale Ricci (Como 1732 – 1817), di cui si celebrano quest’anno i duecento anni dalla morte, ci ha indotto a guardare al XVIII secolo: l’età dei lumi, con i suoi paradigmi classificatori che cercano di definire una nuova ‘toponomastica’ dell’umano. La ragione è il luogo da cui e per cui l’uomo si governa ed esercita la sua signoria sul creato; essa è la luce che illumina la via del suo agire (il metodo, dunque), regione dei confini dell’umano, che nomina già i dintorni della sua degradazione al non-umano (la minorità, lo stato bestiale).
Circoscrivendo il proprio spazio, la ragione illuminista evoca la sragione dello spazio esterno, quello della follia, luogo del caos. In atto vi è, però, qualcosa di inaudito, la “nuova separazione” di cui parla Foucault. Se l’epoca rinascimentale aveva liberato la follia dandole parola, il Seicento l’aveva messa a tacere in quel “grande internamento”, ma ora, qui, con l’Illuminismo un altro decisivo passo si compie: non si tratta più semplicemente di escludere, con un’operazione di metodo tutta cartesiana, la follia dal soggetto, allontanandola dalla ragione per assimilarla al sogno e all’errore; in gioco c’è ora qualcosa di più. L’Illuminismo toglie la follia dall’indistinto e confuso spazio della sragione e la isola. E siamo al punto. Foucault parla di “un lento lavorio, molto oscuro”: nell’isolare la follia, e dunque nel renderla socialmente riconoscibile, la ragione detta anche le condizioni dell’espressività stessa della follia. Il folle ha parola nella misura in cui la società può interpretarne i segni nel nuovo linguaggio della ragione psichiatrica. E’ a questa ineliminabile specularità di ragione e sragione che la rassegna A due voci cerca di guardare, provando a riconoscere nelle pieghe della razionalità quegli aspetti di follia, talvolta patologici, altre volte creativi, che il linguaggio filosofico e l’espressione musicale riescono ad evocare nelle loro prassi.
Bruno Dal Bon e Roberto Sala
A due voci è promossa dalle associazioni Casa della musica di Como e Università popolare di musica di Como con il sostegno dell’ Assessorato alla Cultura del Comune di Como
Programma
Venerdì 10 novembre 2017 – Pinacoteca Civica
ore 18.00
Francesco Valagussa
Le partiture della ragione
ore 21.00
MiMa Duo / Flavio MInardo, chitarre e sitar – Francesco Mantero, batteria e live electronics
Improvvisragione
Sabato 11 novembre 2017 – Pinacoteca Civica
ore 18.00
Michele Rugo
Ragione e sragione: la follia della musica, una riflessione a cavallo tra psiche, soma e anima
ore 21.00
Luca Franzetti, violoncello
Bach – Sollima (L’uomo e il divino tra ragione e follia)
Domenica 12 novembre 2017 – Museo Giovio
La giornata di domenica sarà dedicata al compositore Francesco Pasquale Ricci (Como 1732 – 1817) nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della morte.
ore 14.45
Risonanze – a cura di Fabio Cani
Visita al Palazzo Giovio (ora Museo Civico), dove Francescoo Pasquale Ricci ebbe relazione con Giambattista Giovio e insegnò musica alle figlie dello stesso, e dove si conserva oggi il suo fortepiano.
ore 15.30
Anna Camporini, violoncello – Daniele Rocchi, fortepiano
Forte e piano
ore 16.30
Maria Semi
Migranti musicali: viaggiatori e diaspore nella cultura musicale nel Settecento
Lunedì 13 novembre 2017 – Museo Giovio
ore 18.00
Alessandro Bertinetto – Guido Giannuzzi
Ludwig e Paul (Wittgenstein)
ore 20.30
Carlotta Colombo, soprano – Marta Fumagalli, contralto – Roberto Balconi, cembalo
Canzonette notturne e buffe
Mercoledì 15 novembre 2017 – Museo Giovio
ore 18.00
Florinda cambria – Carlo Sini
La verità è un esercizio
Orari
da 10 nov 2017 a 15 nov 2017 Orari diversi a seconda degli appuntamenti
dove: Pinacoteca civica, via Diaz 84 e Museo Giovio, piazza Medaglie d'Oro 1
Ingresso libero