Como Capitale della Cultura: presentato il dossier finale della candidatura
COMO, con Brunate e Cernobbio, è nella rosa dei dieci candidati a Capitale italiana della Cultura 2016 e 2017.
Il dossier finale della candidatura di Como, Cernobbio e Brunate a Capitale italiana della cultura è stato presentato al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il termine è scaduto il 15 settembre.
Martedì 27 ottobre è stata proclamata dal ministro Franceschini la capitale per il 2016: Mantova.
Il giorno 25 gennaio 2016 sarà indicata la città vincitrice del titolo per il 2017.
Il progetto
Il progetto vede in campo la città di Como, con Cernobbio e Brunate, con l'obiettivo di creare un sistema integrato per la produzione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale e turistico locale. I tre comuni hanno dimostrato di essere non solo in grado di proporre eventi culturali di qualità, in collaborazione con gli operatori del territorio, ma di essere anche una Fabbrica della creatività, realizzando spettacoli, festival e kermesse - riproposti anche in altre città italiane ed europee - che negli anni hanno contribuito a creare un sistema culturale vivace e innovativo. Tutto il territorio intende attuare la valorizzazione del grande patrimonio culturale materiale e immateriale di cui dispone, favorendo e coltivando le eccellenze esistenti. Sarà l'occasione per sperimentare modalità di produzione e di partnership pubblico-private e un nuovo modello di business legato alla cultura, migliorando anche l'offerta turistica e rendendo il territorio ancora più attraente. Il progetto rende la cultura protagonista dello sviluppo economico, realizzando un vero e proprio Distretto culturale.
Sostenitori
La candidatura della città di Como a Capitale italiana della cultura, condivisa dai Comuni di Cernobbio e Brunate, è sostenuta dall'Amministrazione Provinciale di Como e dalla Camera di Commercio di Como. Numerosi gli operatori culturali che hanno manifestato il sostegno al progetto. A Fondazione Volta è stato affidato il compito di coordinare gli aspetti operativi della candidatura.
Idea progettuale che si intende realizzare
Il titolo del progetto "Estro armonico: le stagioni del lago" trae ispirazione dall'omonima raccolta di concerti di Vivaldi. La scelta del titolo prende spunto dal significato attribuitogli dal musicista: un ossimoro che evidenzia la ricerca del punto di equilibrio tra due esigenze opposte, da un lato l’estro e la fantasia e dall’altro la necessità di definire una struttura governata dalle regole dell’armonia. Le due anime sono ben presenti nel territorio comasco, caratterizzato da una vivace attività culturale e dalla tradizione creativa del comparto tessile.
Principi guida
Continuità nel medio periodo
I Comuni intendono assumere il progetto quale strumento di lavoro condiviso per i prossimi anni. Il modello operativo non si limiterà al periodo di assegnazione del titolo, bensì proietterà una strategia, un’organizzazione e una governance per lo sviluppo dell’attività culturale e ricettiva della città nel futuro.
Progettualità condivisa e integrata con gli operatori culturali del territorio
Il progetto è espressione di un lavoro di programmazione integrata, di collaborazione e sinergia tra le amministrazioni e gli operatori del territorio, per creare una rete, rendendo fattori comuni le risorse, le opportunità e le competenze. La positiva esperienza di costruzione partecipata del progetto consente di attuare una nuova fase con il coinvolgimento dei cittadini.
Concretezza e fattibilità
Il progetto si articola in azioni concrete, in quanto sviluppo e prosecuzione di programmi consolidati o nuove iniziative validate sia dall’esperienza già maturata nel corso degli ultimi anni, sia da analisi e studi sulla sostenibilità.
Attrattività turistica
Le azioni inserite nel progetto mirano ad incrementare l’attrattività turistica del territorio di Como, Cernobbio e Brunate, creando opportunità di visita e diversificando l’offerta culturale per incentivare la presenza di nuove tipologie di turismo.
Innovazione
Como può diventare un incubatore per lo sviluppo della cultura: l’idea innovativa alla base della creazione di un modello di business culturale sta nella produzione di nuove modalità di fruizione degli spazi pubblici e di ottimizzazione delle risorse. Uno strumento alla base della progettazione e con il quale si intende dare un futuro alla cultura comasca, richiamando la sua storia innovativa e collegandola con i nuovi linguaggi artistici, le nuove tecnologie, le nuove forme di lavoro e le nuove forme di comunicazione, contaminando i linguaggi e creando un corto circuito tra l’universalità e il genius loci per portare alla luce e conservare il prezioso patrimonio culturale, materiale e immateriale.
Waterfront
Naturale protagonista per gli eventi di Como Capitale Italiana della Cultura è il profilo del lago, un waterfront caratterizzato da un paesaggio riconosciuto dal turismo globale e da un’infrastruttura culturale e di innovazione di importanza internazionale: Villa Erba, il Centro Congressi Lago di Como, Fondazione Ratti - Villa Sucota, Villa del Grumello sede di Fondazione Volta e Sviluppo Como, Villa Olmo - sede dei grandi eventi e mostre - fino al Tempio Voltiano dedicato ad Alessandro Volta, monumento conosciuto da tutti gli italiani in quanto rappresentato sulla carta moneta da 10.000 lire. Puntare sul profilo del lago significa valorizzare un percorso di visita naturale e culturale che approda al centro della città di Como, il Chilometro della Conoscenza, con i tre segnali urbani dedicati alla scienza: le teche sulla facciata del Duomo con le statue di Plinio il Giovane e Plinio il Vecchio, l’installazione plastica di Daniel Libeskind e, naturalmente, il Faro di Brunate, dedicato a Volta. E proprio il Tempio Voltiano diventerà il luogo della sperimentazione di un nuovo modello di gestione museale:alla riqualificazione architettonica si affiancheranno una revisione della collezione, un nuovo percorso di visita con supporti multimediali e tecnologici.
Gli altri comuni candidati sono Aquileia, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni, scelti dalla commissione incaricata, presieduta da Marco Cammelli, tra i ventiquattro comuni inizialmente in lizza.
Il titolo, istituito dalla legge Art Bonus, assegna un contributo di un milione di euro, escluso dal vincolo del patto di stabilità.