Alessandro Volta

Nel 1800 Alessandro Volta annuncia alla Royal Society la straordinaria scoperta della pila. L’anno dopo è a Parigi a presentarla a Napoleone Bonaparte in persona. Questo lo rende il più illustre cittadino di Como dell'epoca moderna.

In quel momento ha 55 anni ed è un uomo cresciuto nell’epoca dei Lumi, momento di spartiacque tra i secoli bui e la storia moderna. È professore all’Università di Pavia, si è interessato sia alle proprietà chimico fisiche dei gas sia di meteorologia e costruisce da sé gli strumenti del suo laboratorio di fisica. Sorprendentemente ha anche scritto un poemetto in esametri a 18 anni e, mentre infiammava la Rivoluzione Francese, si è innamorato della cantante d’opera Marianna Paris sollevando uno scandalo placato solo dalle tardive nozze con la nobildonna comasca Maria Teresa Peregrini.

Già a 18 anni ha contatti epistolari con i più noti fisici ed esperti di elettricità del tempo come l’abate Nollet e padre Beccaria. Negli anni costruirà poi un ampio network tra gli scienziati europei suoi contemporanei, non solo per lettera ma anche grazie a frequenti viaggi attraverso Svizzera, Germani, Belgio, Olanda, Francia , Inghilterra e Austria.

Volta è espressione del suo tempo ma anche precursore del nostro: simbolo della transizione rivoluzionaria dalla figura del filosofo naturale settecentesco a quella dello scienziato moderno, ha avuto la capacità di cogliere il legame essenziale che esiste tra lo sviluppo dell’attività scientifica e gli scambi di conoscenza tra scienziati, oltre al coltivare le relazioni con le istituzioni.

Inoltre, le intuizioni di Volta permisero di “afferrare” il concetto di “corrente” elettrica, che ai suoi tempi non era per niente scontato. Da lui prende nome il "volt", l’unità di misura della differenza di potenziale che Volta definiva come "tensione". La pila rendeva possibile la produzione e il controllo di un flusso continuo di elettricità e, come ha detto Albert Einstein, questa è la base fondamentale di tutte le invenzioni successive.

Volta nel suo studio, opera di Nicolò Barabino, Genova, Palazzo Orsini Spalletti-D’Albertis

Soffermandoci a riflettere, la figura di Volta fa capolino nel mondo contemporaneo in tanti modi. Per esempio, agli inizi del novecento con il suo nome sono state intitolate in tutta Europa molte delle nuove sale cinematografiche che venivano aperte al pubblico, indicando un legame tra la settima arte e l’inventore. Quella che Volta scopre nel 1776 - e che chiama "aria infiammabile nativa delle paludi" - è il metano, oggi una delle più diffuse fonti di energia. In questi ultimi anni poi, lo sviluppo delle comunicazioni tramite dispositivi mobili ha reso le batterie sempre più sofisticate e fondamentali nella vita di tutti.

A questo proposito, l’immagine sopra è un esemplare di pila ottocentesca con custodia da viaggio esposto al Tempio Voltiano di Como.

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Realizzato nel 210° anniversario dell’invenzione della Pila

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